
Spettacolo, Cinema Apollo, Film, Folklore, Cronaca, De Filippo, Rascel, Mario Soldati
Valore stimato —€209.3
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LA DOMENICA DI POLICARPO
UFFICIALE DI SCRITTURA
ANNO 1, N.11
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Roma, Supplemento all'Araldo dello Spettacolo, (anni '50 ?)
Cm.37,5x28; pp. 8 n.n.; senza legatura.
Interessante edizione d'epoca,
curioso vecchio giornale illustrato, satirico-umoristico,
edito nella simile veste tipografica della celebre rivista La Domenica del Corriere, alla quale si ispira anche nella grafica generale e nella intestazione e nelle copertine, forse edizione il cui intento era proprio quello di scimmiottare tale periodico;
e similmente alla citata rivista, anche questa ha le due copertine figurate a colori a piena pagina con riportati eventi forse improbabili dell'epoca;
sulla copertina anteriore illustrato un evento svoltosi al Pincio, a Roma, davanti ad un bar dove sostavano le famiglie "Policarpo de' Tappetti" e "Pancarano di Rondò",
mentre sulla copertina posteriore è illustrato un altro spiritoso evento che vede in mare (con rischio di annegamento) il cav. Policarpo di Rondò (ossia Peppino de Filippo);
nell'interno riportati eventi o notizie o immagini inerenti il mondo dello spettacolo e del cinema, tra Peppino de Filippo, Luigi De Filippo, Renato Rascel, Carla Gravina, ...
rubrica araldica,
gara di scacchi tra parmensi e abruzzesi,
inserzioni pubblicitarie tra cui quella di una vasca da bagno a dondolo, il salvaportafoglio Securitas,
...il tutto in chiave umoristica satirica;
in pratica, la rivista venne pubblicata per pubblicizzare il film diretto da Mario Soldati "Policarpo Ufficiale di scrittura", prodotto dalla Titanus, con presentazione al cinematografo Apollo di Milano....
"incredibile!! per la prima volta il Cinematografo colorato"
DI INTERESSE CINEMATOGRAFICO, STORICO-LOCALE, PUBBLICITARIO, COLLEZIONISTICO, BIBLIOGRAFICO
rara edizione, attualmente nessun esemplare noto nel sistema bibliotecario nazionale italiano
Buona conservazione generale, segni e difetti d'uso e d'epoca, diffuse fioriture e sgualciture e difetti vari marginali e così come visibili nelle immagini allegate; esemplare a fogli sciolti.
(le immagini allegate raffigurano alcuni particolari dell'intera rivista, eventuali ulteriori informazioni a richiesta)
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DAL WEB: WIKIPEDIA
Policarpo, ufficiale di scrittura è un film del 1959 diretto da Mario Soldati.
Presentato in concorso al 12º Festival di Cannes, ha vinto il premio come miglior commedia.[1]
Policarpo De' Tappetti è un modesto impiegato ministeriale della Roma umbertina: è preciso e diligente, ma i suoi eccessi di zelo gli attirano l'antipatia del Cavalier Pancarano, severo capo ufficio.
Le due famiglie si incontrano per caso passeggiando al Pincio, ed il figlio di Pancarano s'invaghisce di Celeste, la giovane e carina figlia di Policarpo. Di fronte alla corte che le fa Gegè, personaggio fatuo e superficiale, la ragazza si mostra piuttosto perplessa; ma accetta di findanzarsi con lui per l'insistenza dei genitori, che prevedono per lei un brillante matrimonio.
Il cavalier Pancarano tuttavia non vede di buon occhio il legame tra i due giovani poiché, ritenendosi di nobile lignaggio, vorrebbe vedere Gegè sposato ad una signorina del "gran mondo". Per distogliere il figlio dall'idea di sposare Celeste, il cavaliere avvicina Edelweiss, soubrette di café-chantant di cui Gegè era stato in precedenza innamorato, e la convince a farsi vedere in costume da bagno sulla spiaggia di Ostia, dove Gegé ha in programma di andare con la fidanzata. Ovviamente le cose vanno come previsto dal cav. Pancarano: Gegè lascia Celeste per correre dietro alla sua vecchia fiamma.
Nel frattempo Celeste si innamora di Mario, giovane meccanico serio ed onesto dal quale si fa insegnare a scrivere a macchina, e vorrebbe trovarsi un lavoro come dattilografa. Policarpo dapprima si oppone decisamente al corteggiamento della figlia da parte di Mario e all'idea che Celeste vada a lavorare, ma alla fine è costretto a cedere.
Celeste si fidanza quindi con Mario mentre Policarpo, calligrafo diplomato ed acerrimo nemico della macchina per scrivere, dovrà trasformarsi in dattilografo per ordine del Ministero, altrimenti perderà il posto. Farà quindi - con sorpresa di tutti - sfoggio di questa novità tecnica in occasione della visita del Ministro inaugurante il nuovo sistema di dattilografia, battendo rapidamente a macchina il celebre coro dal "Il Conte di Carmagnola" Alessandro Manzoni(S'ode a destra uno squillo di tromba....).
Al cavalier Pancarano intanto è giunta una sgradita notizia: Gegè, fuggito insieme ad Edelweiss, si è sposato con lei a Venezia. Subito dopo, inoltre, gli studiosi che per suo conto ricercavano documenti genealogici attestanti la sua presunta nobiltà, gli comunicano che uno suo avo era chiamato Biancamano non perché imparentato con la regnante dinastia dei Savoia, bensì in funzione della sua professione di imbianchino.







