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Agraria, Viticoltura, Enologia, Botanica, Gasparrini, Napoli, Basilicata, Castelgrande

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GUGLIELMO GASPARRINI

 

 

 

 

OSSERVAZIONI

 

 SULLA

 

MALATTIA DELLA VITE

 

 

APPARSA NELL'ESTATE DEL CORRENTE ANNO 1851

 

NEI CONTORNI DI NAPOLI

...

 

 

 

 

S.i.t., s.d. (Napoli ? 1851 ?)

 

Cm.21,5; pp.12; senza legatura.

 

 

 

 

 

Interessante edizione antica e d'epoca,

pubblicazione specialistica a cura del noto botanico lucano, nativo di Castelgrande (provincia di Potenza, in Basilicata),

con riferimenti alle proprie osservazioni relative alla scoperta di un evento patogeno che danneggiò molte vigne dell'agro napoletano,

sia sulle isole che sulla terra ferma, in pianura e sulle alture di Camaldoli e del Vesuvio,

malattia che arrivò a danneggiare anche le colture della provincia di Salerno e della Terra di Lavoro (provincia di Caserta);

 

l'autore descrive gli effetti della malattia botanica, le principali parti delle piante interessate,

con anche riferimenti ad alcune specie di vitigni o di uve (uva nera lugliese, la Vitis Lambrusca, la moscadella, uva fragola,...);

e anche riferimenti alle infestazioni delle vigne francesi, così come da segnalazioni pubblicizzate dal Leveillè;

e riferimenti ai rapporti tra le muffe osservate e il clima, l'opera infestatrice dell'Oidium e di funghi artrospori;

con anche accenno ai danni occorsi alle coltivazioni a Procida;

 

integra la trattazione una grande tavola illustrativa ripiegata fuori testo, tavola litografica raffigurante alcune figure di parti di vitigno con uva e danni da Oidium Tuckeri (con una "spiegazione della tavola", ossia la spiegazione delle figure occupa l'ultima pagina della pubblicazione)

 

 

 

 

 

DI INTERESSE AGRARIO, ENOLOGICO, STORICO-LOCALE, BIBLIOGRAFICO

rara edizione, attualmente solo quattro esemplari noti nel sistema bibliotecario nazionale italiano 

 

Buona conservazione generale, segni e difetti d'uso o d'epoca, sparse fioriture e piegature o sgualciture e difetti vari marginali, margini irregolarmente rifilati in antico, tavola illustrativa più volte ripiegata f.t. e con difetti marginali; esemplare senza legatura o copertine e pertanto eventualmente meritevole di rilegatura.

 

(le immagini allegate raffigurano alcuni particolari dell'intera pubblicazione, eventuali ulteriori informazioni a richiesta)

 

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Guglielmo Gasparrini (Castelgrande, 1804Napoli, 1866) è stato un botanico italiano.

Nato a Castelgrande (PZ), in Basilicata, fu uno dei più valenti studiosi di botanica dell'Ottocento.
Di idee liberali in gioventù, partecipò ai
moti del 1848 ed in seguito, graziato, entrò sotto la protezione di Luigi di Borbone-Due Sicilie (1824-1897), Conte di Aquila. Resse in seguito la cattedra di Anatomia e Morfologia Vegetale all'Università di Pavia dal 1857 al 1861, anche grazie ai buoni uffici del Borbone. Fu professore di Botanica a Napoli e Direttore dell'Orto botanico di Napoli dal 1861 al 1866. Durante la sua direzione furono risistemate alcune aree dell'Orto come l'arboreto, l'agrumeto e il "frutticeto", inoltre fu creata una “Valletta" per la coltivazione di piante alpine e costruita una nuova serra riscaldata, in sostituzione della precedente. Egli si occupò tra l'altro anche della sistemazione del Museo botanico e dell'ordinamento dell'Erbario. Promosse l'impiego del baco da seta cinese nella produzione delle stoffe nel Napoletano.
Fu autore di numerose pubblicazioni accademiche e dedicó gran parte della sua attività scientifica alla morfologia, istologia e sistematica vegetale. Nel campo floristico fu particolarmente specializzato nella
flora lucana. Mise in opera l'erbario “Gasparrini”, oggi a Pavia, dove "la flora napoletana - siciliana vi è ottimamente rappresentata e costituisce il merito principale dell'erbario" (Garovaglio).
Realizzò una serie di tavole di botanica, oggi conservate alla
Biblioteca Nazionale di Napoli.

Alla sua morte gli furono resi pubblici onori, con dediche di strade, a Napoli ed in altre città italiane, e di istituti culturali.

Le specie Euphorbia gasparrinii, Genista gasparrinii, Laurentia gasparrinii sono un omaggio al suo nome. (dal web, wikipedia)

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